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La Giornata della Bussola della Toscana del 2025, organizzata dalla Bussola in collaborazione con il Centro Culturale Amici del Timone di Staggia Senese, è iniziata con la Santa Messa celebrata da Padre François Dermine. Sempre nella mattinata c'è stata una intensa conferenza su San Giuseppe a cura del giornalista e scrittore Ermes Dovico della redazione della Bussola.
L'evento ha raccolto un pubblico attento, mosso dal desiderio di riscoprire la figura del custode della Santa Famiglia. Rispondendo alle domande di Stefano Chiappalone, anch'egli della redazione della Bussola, Dovico ha offerto una meditazione documentata e appassionata, capace di mostrare quanto sia urgente per i cristiani riscoprire la figura del custode della Santa Famiglia.
San Giuseppe viene sovente esaltato, nella riflessione spirituale, come il santo del silenzio, dell'umiltà, del nascondimento. Tutto vero, ed è giusto considerare queste virtù come elementi essenziali della sua vita, sia a Nazareth nel tempo, sia nella storia della Chiesa, nella quale appare sempre, come si suol dire, come santo "dietro le quinte".
Ma se consideriamo l'ultima apparizione di Fatima (13 ottobre 1917), tutto si ribalta. Ecco quanto videro i pastorelli e come Lucia descrive la visione finale: "Vedemmo san Giuseppe con il bambino Gesù e la Madonna: la sacra Famiglia. San Giuseppe, vestito di bianco, teneva il bambino Gesù, vestito di rosso, nelle braccia. La Madonna, alla destra del sole, era vestita di rosso e con il manto azzurro. San Giuseppe tracciò per tre volte, nell'aria azzurra, una croce, benedicendo quell'immensa moltitudine inginocchiata nella Cova fangosa".
Ma come, la benedizione viene data da san Giuseppe, pur essendo presenti sia la Vergine Maria che il Salvatore, il Signore Nostro Gesù Cristo? Come mai, per quale motivo? Ciò non si era mai visto prima…
San Giuseppe poi appare vestito di bianco, non con il consueto abito di colore marrone con il quale ce lo immaginiamo o con il grembiulone del falegname. Bianco è il colore della gloria, ma anche della purezza. Dunque, a Fatima Giuseppe emerge come non mai, ma certo non per volontà sua. Lo fanno emergere. Dio gli dà, in quel momento, un ruolo di emergenza.
Sappiamo poi il significato delle apparizioni di Fatima, nella loro globalità, per questo tempo e questo secolo. Dio vuole instaurare nel mondo (lo dice chiaramente la Madonna) la devozione al Cuore Immacolato di Maria; Ella chiede ai pastorelli (e con loro a tutti noi) di offrire preghiere e sacrifici per la riparazione dei peccati e per la conversione dei peccatori; ci dà, in altri termini, la ricetta per interpretare questo secolo e per uscire dal baratro nel quale il mondo intero, ribelle a Dio, sta precipitando. Ed ecco, come suggello delle apparizioni, il segno grandioso apparso nel cielo: non "una donna vestita di sole", da sola; non il divin Redentore nella sua maestà, da solo, ma san Giuseppe che tiene in braccio il bambino e la santa Vergine al suo fianco. San Giuseppe che benedice il mondo.
San Giuseppe, dunque, ora è un segno per tutti noi. Un'evidenza. Una presenza imprescindibile. Silenzioso quanto si vuole, umile quanto si vuole (e certamente più di tutti noi), ma con un ruolo preciso. Egli è più che mai il Patrono della Chiesa universale, più che mai il "terrore dei demoni", egli è colui che ora benedice il popolo di Dio. È l'interprete della croce.
La conferenza si è conclusa con un invito chiaro: riscoprire San Giuseppe non è un'opzione devozionale tra tante, ma una necessità spirituale per affrontare con fede e speranza il nostro tempo. In lui troviamo la figura del custode fedele, del padre obbediente, del lavoratore silenzioso che tiene tra le braccia il Salvatore e, con autorità ricevuta dall'alto, benedice il mondo intero a Fatima.
In un'epoca che ha smarrito la figura del padre, del custode, del protettore, dobbiamo rivalutare San Giuseppe. È un segno che ci indica la via per uscire dal caos e tornare alla casa di Nazareth, dove Dio è tutto. E dove tutto tace davanti al Mistero.
La Giornata della Bussola della Toscana ha dunque puntato dritta verso Nord: verso San Giuseppe, luce nelle tenebre, stella silenziosa che indica Cristo. Un santo per ieri, per oggi e per domani.
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