Conferenza n.109 del 10 giugno 2022
Ospite: Giuliano Guzzo / Argomento: Cristianesimo

COME IL CRISTIANESIMO HA FATTO GRANDE L'OCCIDENTE
La fede cristiana ha promosso la civiltà, il progresso, la pace, la famiglia e la salute

Si è svolta il 10 giugno a Staggia Senese la 109° conferenza del Centro Culturale "Amici del Timone". A parlare il sociologo e giornalista Giuliano Guzzo che presentava il suo ultimo libro dal titolo "Grazie a Dio. Come la fede promuove la civiltà, il progresso, la pace, la famiglia, la salute". Un testo ricchissimo di note, fonti, dati citazioni e tabelle, frutto di anni di ricerche, per sfatare le montagne di pregiudizi che esistono sul cristianesimo e mostrare invece la bellezza dell'essere cristiano, non soltanto per la vita individuale ma per la società intera.
Nonostante possa sembrare il contrario, il cristianesimo non si sta estinguendo. I nemici della fede già dai primi del '900 si auspicavano che con l'arrivo del progresso la fede sarebbe diventata marginale. E invece è ancora molto presente nelle persone il richiamo alla religiosità. È un dato di fatto che religioni più diffuse (Cristianesimo, Islam, Buddismo e Induismo) sono tutte in crescita di seguaci. Diventa quindi evidente che l'ateismo non ha vinto, come pianificavano i grandi regimi totalitari. Anzi questi regimi, ad esempio l'Unione Sovietica, applicavano dei veri e propri piani di scristianizzazione, arrivando anche all'eliminazione fisica.

CREDENTI, MA NON PRATICANTI
Semmai quello a cui si assiste oggi non è una scristianizzazione, bensì una laicizzazione della società. Infatti analizzando i sondaggi fatti soprattutto in America, ma anche in Europa, la maggioranza delle persone, anche se, si dichiarano cristiani, poi non sono praticanti.
Quello che rincuora è che comunque i dati dimostrano che le società in cui ci sono più cristiani sono più sane e offrono un contributo tangibile alla società: i seguaci di Cristo infatti sono più inclini al volontariato, all'aiuto dei senza tetto, alla beneficienza, mentre più difficilmente si drogano o compiono atti di violenza. Anche nella sfera familiare si nota come il cristianesimo influenzi positivamente sia la vita di coppia che l'educazione dei figli. Sebbene la famiglia cristiana venga continuamente messa in ridicolo dai mezzi di comunicazione perché considerata retrograda, in realtà le statistiche dimostrano che nelle famiglie religiose i coniugi si donano più affetto e più aiuto reciproco, i casi di violenza sono di gran lunga inferiori e anche la vita dei ragazzi risente positivamente della frequentazione degli oratori e della figura del sacerdote. A questo proposito, i giovani cresciuti in famiglie che non si vergognano della religione hanno in media un miglior rendimento scolastico e una maggiore disciplina.
A questo punto Giuliano Guzzo ha posto una domanda: nonostante le cose dette, come mai sempre più giovani abbandonano la fede? In parte la risposta è perché l'istruzione religiosa viene offerta ad un numero sempre minore di persone, in parte perché la cultura dominante rifiuta la Chiesa e i suoi valori. Ma il motivo più profondo è che sempre più persone hanno avuto alle spalle famiglie che non andavano in Chiesa e la figura del padre, fondamentale più della madre nel dare l'indirizzo religioso, raramente assolve a questo compito. Infine tra gli intervistati molti giovani dichiarano che avrebbero voluto avere la possibilità di un rapporto e di un confronto con il parroco, ma questo non è stato possibile.

LA CHIESA HA SEMPRE E OVUNQUE PROMOSSO LA PACE
Poi cambiando argomento Guzzo ha sfatato il pregiudizio che la Chiesa sia all'origine delle guerre di religione. Questo non è vero perché la Chiesa ha sempre e ovunque promosso la pace. Le Crociate furono guerre per liberare i luoghi del Santo Sepolcro occupati ingiustamente dai musulmani e non pretesti per fare la guerra.
Ultimo ma non meno importante ambito in cui la fede incide moltissimo e che è stato studiato anche da due famosi studiosi di Oxford è quello della salute. Quella fisica, perché il cristiano praticante è più equilibrato, più attento alle buone abitudini e si prende maggiormente cura del corpo. Ma anche per quanto riguarda la salute mentale in ambito religioso le cose vanno meglio. Il praticante che intesse relazioni con gli altri e che può sperare nel perdono di Dio quando sbaglia è meno incline alla disperazione, alla depressione e come sappiamo questo incide a sua volta anche sulla salute fisica, in un grande circolo virtuoso.
Per poter conoscere nel dettaglio i risultati e le percentuali degli studi e dei sondaggi effettuati riguardo a questo interessante argomento rimandiamo senz'altro alla lettura del libro, che con oltre cinquecento pagine è un vero e proprio manuale. In linea generale ci basti capire che la Cristianità, fulgido esempio della società medievale, con i suoi valori ha portato a una società più sana dove tutto era ordinato e durante la quale sono nati e hanno vissuto grandi pensatori.
Ecco perché proprio nei nostri tempi difficili è così importante preservare il seme della fede affinché possa germogliare di nuovo.

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