Conferenza n.26 del 26 maggio 2008
Ospite: Bernardo Cervellera / Argomento: Comunismo

CINA E OLIMPIADI: QUALI DIRITTI?
Il rovescio delle medaglie di Pechino 2008

Della situazione della Cina alla vigilia delle Olimpiadi se ne è parlato a Staggia Senese il 26 maggio 2008 con un grande esperto, padre Bernardo Cervellera, del Pontificio Istituto Missioni Estere. Padre Cervellera è anche il fondatore e il direttore dell'agenzia on line "Asia News", preziosa fonte di informazione libera sulla Cina.
"Siamo pronti", si legge ovunque per le strade di Pechino. La Cina attende con ansia l'8 agosto, data di inizio dei Giochi, per mostrare al mondo la faraonica macchina olimpica che è riuscita a costruire in sette anni. Man mano che quel giorno si avvicina, però, si fanno più evidenti le contraddizioni interne alla società cinese che il partito si sforza di tenere in ombra: la censura della stampa, la repressione del dissenso, reale o potenziale. C'è il rischio che i Giochi si trasformino nella cassa di risonanza di tutte le ambiguità proprie di una società vuole mostrarsi moderna ma, al contempo, nega il fondamento stesso della modernità: la tutela delle libertà individuali.
La leadership del partito inoltre vive un momento di frustrazione. Il regime si aspettava che le Olimpiadi diventassero il coronamento del "miracolo economico" cinese, l'occasione per mostrare alla comunità internazionale la potenza e ricchezza raggiunte. Il governo, però, ha capito che la società civile mondiale non è disposta a chiudere gli occhi di fronte alle palesi violazioni dei diritti umani in atto nel Paese. I Giochi possono, dunque, trasformarsi in un'arma a doppio taglio. Perché molti dei cronisti stranieri inviati per l'evento sono interessati a conoscere la realtà della nazione, al di là della facciata ufficiale. Le Olimpiadi, che dovevano rappresentare il trionfo "dell'orgoglio cinese", rischiano di diventare un grande palcoscenico per accusare il regime.
Anche la società civile cinese si sente frustrata. Per anni, il regime ha promesso ai cittadini che le Olimpiadi avrebbero portato benessere e prosperità. Ma questo non sta accadendo. La repressione della crisi tibetana, il terremoto in Sichuan, hanno scoraggiato molti visitatori da recarsi a Pechino 2008. Negli alberghi le prenotazioni sono molto inferiori alle aspettative. Le compagnie aeree hanno venduto pochi biglietti. La delusione, per chi sperava di ottenere facili guadagni dall'evento, è forte. Anche perché, in nome del "sogno olimpico", la classe dirigente ha chiesto ai cinesi enormi sacrifici. E ora la gente si sente tradita. La rabbia, a volte, esplode in rivolte contro la polizia o le sedi del partito.
Per fare qualche esempio dei sacrifici che i cinesi hanno dovuto sostenere per costruire il grande scenario di Pechino 2008 basti pensare che solo nella capitale, un milione e mezzo di persone ha perso la casa in seguito agli espropri forzati per "far posto" al villaggio olimpico. La maggior parte ha ricevuto un indennizzo minimo, ad altri non è stato dato niente. Chi ha protestato è stato incarcerato. Di fatto, una massa di persone è stata espulsa da Pechino che, ora, è stata blindata con tre anelli di sicurezza.
Qualcuno ha proposto di boicottare i Giochi, ma secondo Padre Cervellera non è una buona soluzione. Meglio sarebbe andare in massa a Pechino, soprattutto i giornalisti, e cercare di raccontare proprio quegli aspetti che il governo si sforza di tenere nascosti. Non è facile, le maglie del regime sono strette: ci sono mezzo milione di 'volontari' per la sicurezza e 34mila agenti che cercheranno di impedire che si faccia luce sulle "ombre cinesi". Ma qualche "scampolo di verità" verrà comunque fuori. Spetterà ai giornalisti riuscire a vederlo.
Parlando della situazione della Chiesa in Cina, molti sono stati gli esempi fatti delle persecuzioni subite dai cattolici. Comunque un dato finale di speranza Padre Cervellera ha voluto darlo grazie alle informazioni che riesce ad avere dal contatto costante con i missionari del Pime in Cina. Nonostante lo sforzo del Partito Comunista, la maggior parte dei vescovi che in Cina appartengono alla Chiesa Patriottica, fondata e controllata dal governo, sono in realtà segretamente fedeli al Papa. Probabilmente è così fallito il tentativo di separare i cattolici cinesi dalla fedeltà alla Chiesa Cattolica.

PER APPROFONDIRE
www.asianews.it (L'agenzia di informazioni di Padre Bernardo Cervellera)
BERNARDO CERVELLERA, Il rovescio delle medaglie. La Cina e le olimpiadi, ed. Ancora, 2008.

RADIO MARIA
Padre Bernardo Cervellera conduce su Radio Maria la trasmissione "La Chiesa nell'Asia e nel mondo" ogni 1° lunedì del mese alle 21.00