Conferenza n.85 del 5 ottobre 2017
Ospite: Ettore Gotti Tedeschi / Argomento: Economia

DIO E' MERITOCRATICO
Dio vuole che in questa vita dimostriamo amore a Dio e ai fratelli, acquisendo dei meriti attraverso la pratica delle virtù

Il Centro Culturale Amici del Timone di Staggia Senese il 5 ottobre è stato lieto di ospitare per la seconda volta Ettore Gotti Tedeschi. Economista e banchiere di rilievo. Ha fondato una banca, gestito importanti trattative di alta finanza, fatto da consigliere al ministro dell'economia del governo italiano, è stato presidente dello IOR (la ''banca'' vaticana).
Ha insegnato Etica della finanza all'Università Cattolica di Milano, ed è stato editorialista de L'Osservatore Romano e del Sole 24 Ore. Scrive articoli divulgativi per il sito internet La Bussola Quotidiana.
Da anni va affermando che le cause dell’attuale crisi economica vanno ricercate non tanto nell’uso sbagliato di strumenti finanziari da parte di banchieri o politici o finanzieri, quanto piuttosto nella mancanza di figli. Solo l'aumento demografico favorisce lo sviluppo e il benessere economico, oltre che sociale.
A Staggia ha presentato il suo ultimo libro "Dio è meritocratico". Secondo alcuni teologi contemporanei il solo pronunciare questa frase rappresenta una bestemmia. Infatti sostengono che un Dio tutto misericordia, il quale perdonerà allo stesso modo sia chi ha compiuto il male, sia chi ha compiuto il bene, non può guardare ai meriti delle singole persone. La risposta a questa obiezione, per Gotti Tedeschi è alquanto semplice: Dio perdonerà tutti quelli che si pentiranno dei propri peccati e riconosceranno che Cristo è il Signore. Ma Dio vuole anche che in questa vita ciascuno di noi dimostri questo amore a Dio e ai fratelli, acquisendo dei meriti attraverso la pratica delle virtù.
Queste ci portano a compiere opere buone, grazie alle quali la nostra Fede è vera e non solo emozionale.
L'idea di questo libro è nata in Gotti Tedeschi in seguito ad una sfida verbale che è stato chiamato a disputare con Paolo Flores D'Arcais, uno dei maggior filosofi laicisti contemporanei, il quale ritiene la Chiesa e la religione cattolica i più grandi mali per l'uomo e il pianeta intero.
Questo pensiero è tipico della persona gnostica, la quale spera venga tolto dalla faccia della Terra ogni riferimento a Dio, ritiene che l'uomo sia il cancro del pianeta e vorrebbe come unica religione universale l'ambientalismo. La gnosi si oppone a quattro grandi verità presenti nella Genesi che ispirano le leggi della natura:
1) Dio creò l'uomo maschio e femmina;
2) Dio le benedisse e disse "andate e moltiplicatevi";
3) asservite la Terra;
4) asservite ogni essere vivente;
Lo gnostico, che pensa, al contrario dell'ateo, che Dio esiste, ma lo nega, per scardinare queste quattro leggi cerca di imporre altrettante ideologie.
Attraverso la teoria del gender nega che siamo stati creati da qualcuno con determinate caratteristiche ben riconoscibili, ci sprona a metterci al posto di Dio, autodeterminandoci e scegliendo qual è il sesso a cui vogliamo appartenere o se non vogliamo averne uno ben preciso.
Con la diffusione del Neo-Malthusianesimo, la gnosi sovverte l'ordine di Dio di moltiplicarci. Questa tesi degli anni '70-'80 si rifaceva al Malthusianesimo, elaborato intorno al 1700 da Thomas Robert Malthus. Attraverso lo studio di economia e statistica egli notò che la tendenza del tasso di crescita della popolazione era superiore al tasso di produzione delle derrate alimentari. Ne concluse che la popolazione doveva diminuire con ogni mezzo per non incorrere in un aumento spropositato della povertà. Per fare ciò teorizzò la riduzione della natalità attraverso il controllo delle nascite, togliendo i sussidi alle famiglie numerose, specie se povere, l'interruzione delle cure per i bambini con handicap e pensò persino di non evitare con nessun mezzo epidemie e disastri.
Il padre del Neo-Malthusianesimo, Paul Heinrich, dal canto suo, riprese tutte le tesi di Malthus e per dare il "buon" esempio si fece sterilizzare in pubblico, in un'aula magna di università.
In realtà oggi è provato e largamente riconosciuto che se non cresce la popolazione si riduce il prodotto interno lordo. Questo semplicemente perché l'uomo è colui che produce, lavora, crea e senza ricambio generazionale restano soltanto i vecchi, come si vede bene in questa Europa sempre più vecchia. Le coppie europee hanno in media 1.25 figli e questo significa crescita zero, perché nel giro di una generazione l'umanità si riduce del 50%.
A questo punto Gotti Tedeschi ha ripercorso le tappe che hanno portato alla crisi economica degli ultimi 40 anni. Negli anni '70 l'economia cresceva del 4%. Già negli anni '80 la crescita era pari a zero. Non crescendo la popolazione, grazie alla politiche anti natalità, ha smesso infatti di crescere il PIL. Allora per far ricominciare a crescere l'economia si è fatto in modo che crescessero i consumi individuali, veicolando il consumismo soprattutto grazie ai mass-media. Il consumismo veicola nelle persone dei bisogni materiali, in realtà superflui, facendoli apparire come gli unici in grado di appagare i nostri desideri più profondi, con un ingente sacrificio del risparmio. Infatti, se negli anni '70 i risparmi in Italia erano pari al 25%, oggi sono solo al 4%. Venendo a mancare il risparmio le famiglie hanno iniziato a indebitarsi per soddisfare i propri desideri e quindi tutto lo Stato si è indebitato. Per aumentare il potere d'acquisto le fabbriche sono state delocalizzate all'estero, dove la produzione costa meno. Così facendo però, il paese si è deindustrializzato ed è diventato esclusivamente consumatore. Quando negli anni '90 ci si è resi conto della diminuzione dei giovani e del progressivo invecchiamento del paese, ci siamo cominciati a preoccupare di come far fronte alle spese sanitarie che i vecchi portano con sé e alle pensioni. Così sono state aumentate le tasse che hanno fatto ulteriormente diminuire i consumi e di conseguenza gli investimenti.
Oggigiorno anche gli immigrati, che ci si illude siano la panacea, coloro che avrebbero un giorno pagato le nostre pensioni, smettono di fare i figli e si occidentalizzano, perché in Italia non ce la fanno a mantenerli. Questo impoverimento dello Stato ha portato all'impoverimento e quindi alla progressiva distruzione della famiglia, con grande soddisfazione della gnosi che mirava anche a questo. Infatti la famiglia è quell'istituto che dà un'educazione soggettiva e non seguendo il pensiero unico. Per questo secondo lo gnostico va distrutta. Una volta ridotto il potere d'acquisto della famiglia, non le è bastato più uno stipendio unico per sopravvivere. La donna si è dovuta emancipare per andare a lavorare, a scapito della coppia e della famiglia che ha così cominciato a sfaldarsi.
Infine la gnosi, togliendo Dio come Creatore del mondo, ha negato che sia stato posto un ordine secondo il quale l'uomo deve asservire, occupandosene, la terra e gli esseri viventi. L'uomo è stato declassato al pari o addirittura al di sotto di tutti gli altri esseri viventi e la terra è stata divinizzata, per cui l'uomo non solo non se ne deve occupare, ma anzi deve adorarla.
Si arriva così a capire perché la cultura dominante auspichi che l'ambientalismo diventi una sorta di religione globale per mettere d'accordo tutti. Kofi Annan durante il discorso alle Nazioni Unite a New York nel 2000, affermò che per fare la pace si dovevano relativizzare le religioni che contengono dei dogmi al loro interno, mixando le culture cui appartengono tali religioni con le altre culture e le altre religioni così da annacquarle.
Questo progetto della cultura dominante, gnostica e nichilista, sta portando ad un progressivo annientamento della società, una disumanizzazione e una crisi totale di quei valori trasmessi dai cattolici di cui fino a pochi anni fa il mondo laico ha goduto e per la cui crisi adesso sembra essere preoccupato molto più del mondo cattolico. Con questa amara considerazione il professore ha concluso il suo applauditissimo intervento.

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