Amici del Timone (Staggia Senese) n°16 del 12 gennaio 2007

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TOLKIEN E IL SIGNORE DEGLI ANELLI
Alcuni potrebbero essere tratti in inganno dalla presenza di maghi, però nella mente di Tolkien erano degli angeli che soltanto sostenevano l’azione dei protagonisti del racconto.
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Il 12 gennaio 2007 si è svolto un incontro con Marco Respinti, traduttore dell'ultima versione del Silmarillion, esperto di Tolkien e curatore dell'edizione italiana del prezioso libro di Colin Duriez "Tolkien e il Signore degli Anelli - Guida alla Terra di Mezzo". Alla presenza di un centinaio di giovani, ha narrato come è nato il Signore degli Anelli entrando anche in questioni specifiche come ad esempio l'assenza di magia nell'opera del filologo inglese. Alcuni potrebbero essere tratti in inganno dalla presenza di maghi, però nella mente di Tolkien erano degli angeli che soltanto sostenevano l'azione dei protagonisti del racconto. Del resto era difficile tradurre la parola wizard in italiano visto che mago o stregone traducono vocaboli diversi (rispettivamente: magician e witch).
Ecco la testimonianza di un giovane che era presente alla conferenza:
Dieci anni fa i miei amici (in elfico mellon) leggevano "il Signore degli Anelli": un libro che parlava di elfi, maghi e battaglie. Anch'io avrei voluto leggerlo, quando però vidi che aveva più di 1.300 pagine rinunciai subito dicendo che avrei aspettato l'uscita del film. Quando finalmente ho visto al cinema "La compagnia dell'anello" il primo dei tre episodi, scoprii di aver avuto un'esperienza culturale tra le più gratificanti degli ultimi anni. Capivo che quel mondo fantastico era più reale dei film (falsamente) reali del cinema di oggi. La storia nella "Terra di Mezzo" inventata da Tolkien era REALE, non perché fattuale, ma perché VERA.

L'autore aveva "subcreato", cioè "creato alla maniera di Dio". Aveva cioè creato un mondo parallelo, ma pieno di quei valori e quelle verità che Dio ha messo nel nostro mondo. Solo il tempo era inventato. Tutti i personaggi, le situazioni, il rapporto bene-male, la tentazione del potere, ecc. erano veri! Finalmente qualcuno che diceva a chiare lettere come è fatto il mondo secondo la visione cristiana che poi è l'unica realista dopo che abbiamo visto fallire le varie ideologie del secolo scorso. Tolkien definì "il Signore degli Anelli" un'opera che permetteva di evadere, ma una evasione simile a quella del CARCERATO, cioè che ritorna alla vita vera. Profondamente diversa dalla situazione del DISERTORE che fugge dai suoi compiti reali. Ancora Tolkien scrisse "Il Signore degli Anelli è fondamentalmente un'opera religiosa e cristiana; questo spiega perché non ho inserito, anzi, ho tagliato praticamente qualsiasi allusione a cose tipo la religione, oppure culti o pratiche. Perché l'elemento religioso è radicato nella storia e nel simbolismo". Un simbolismo secondo il quale il dono di sé prevale sull'egoismo, il sacrificio sul disimpegno, la provvidenza sul caso cieco. Altro che libro per bambini!
Per concludere: dopo il film, ho letto in due mesi le famose 1.300 pagine e poi altri sei libri di Tolkien o su di lui. Non chiedetemi come ho fatto perché non ci credo ancora. So solo che poi ho letto una seconda volta "il Signore degli Anelli"...

PER APPROFONDIRE
Colin Duriez, Tolkien e il Signore degli Anelli - Guida alla Terra di Mezzo, Gribaudi.
Paolo Gulisano, Tolkien: il mito e la grazia, Ancora.
Irène Fernandez, La spiritualità del Signore degli Anelli, Elledici.
Andrea Monda, L'anello e la croce, Rubbettino Editore.

Per sapere tutto sul Signore degli Anelli: clicca qui!

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