Amici del Timone (Staggia Senese) n°90 del 25 maggio 2018

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E' GIUSTO CHE LO STATO DECIDA QUALI VACCINAZIONI DEVE FARE TUO FIGLIO?
Il vaccino veramente riuscito è stato quello contro il vaiolo, con il quale è proprio nata la pratica vaccinale
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Gli "Amici del Timone" hanno organizzato il 25 maggio 2018 la 90° conferenza del centro culturale di Staggia Senese dal titolo "La guerra dei vaccini: è giusto che lo Stato decida quali vaccinazioni deve fare tuo figlio?".
L'argomento era sicuramente interessante e soprattutto di grande attualità: quali e quanti vaccini fare ai propri figli? Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito al diffondersi di psicosi generalizzate riguardo varie malattie come meningiti e morbillo. Ma sono casi costruiti sul nulla. Gli esperti sono più volte intervenuti a rassicurare, ma non c'è niente da fare: la paura impone le sue scelte.
A parlarci di tutto questo abbiamo avuto il piacere e l'onore di avere per la seconda volta a Staggia il dottor Paolo Gulisano. La prima volta fu il 1° giugno 2006, e la nostra parrocchia aveva appena iniziato da un anno a organizzare conferenze. Ma i veri amici si conservano nel tempo ed abbiamo quindi il piacere di avere ancora tra noi il dottor Paolo Gulisano, docente di Storia della Medicina, specializzato in Igiene e Medicina Preventiva.
Dati alla mano il dottore ha spiegato che nella storia della medicina, il vaccino veramente riuscito è stato quello contro il vaiolo, con il quale è proprio nata la pratica vaccinale. Alla fine del '700 Edward Jenner, un medico inglese di campagna, attento osservatore della natura, venne a sapere da alcuni contadini che le persone che si ammalavano di vaiolo vaccino (malattia contratta dalle mucche, che sull'uomo ha sempre un esito benigno), non erano colpite dalla forma umana, molto più pericolosa. In pratica, chi era stato contagiato dalla forma vaccina risultava immunizzato dalla forma umana, proprio come chi aveva contratto il virus in forma leggera e ne era guarito. Nel 1796 Jenner decise di mettere in pratica le sue conoscenze sull'immunizzazione e di verificare, quindi, se le dicerie che aveva raccolto erano vere. Jenner battezzò il metodo vaccinazione, poiché il siero originario proveniva da una vacca. Il termine più tardi è stato allargato a tutte le forme di immunizzazioni virali e batteriche. I risultati della sua esperienza furono pubblicati nel 1798, sotto il titolo di "Indagine sulle cause e gli effetti del Variolae Vaccinae, malattia meglio conosciuta come vaiolo bovino". In questo lavoro venne per la prima volta introdotto il termine virus. Jenner, che era arrivato alla sua straordinaria scoperta semplicemente verificando l'attendibilità e la veridicità di una leggenda popolare, utilizzando come metodo l'osservazione e il ragionamento, comprese le implicazioni a lungo termine della vaccinazione, e predisse che un giorno il vaiolo non sarebbe stato più una minaccia in alcun luogo della terra. E così è stato: nel corso del XX secolo la vaccinazione obbligatoria e di massa contro il vaiolo ebbe il risultato di far estinguere completamente il virus: l'ultimo caso di vaiolo è stato segnalato infatti in Somalia nel 1977 e nel 1980 l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato la definitiva eradicazione della malattia.

Come si evince dalla storia, Jenner non si fece certo portavoce di una onda emotiva del caso, ma con i dati alla mano circoscrisse il problema e lo affrontò scientificamente. Oggi si fa leva sulla paura e l'ignoranza per imporre un bene che bene non è e soprattutto, come in tante altre questioni, lasciamo che terzi decidano per noi secondo interessi non così splendidi. Sia ben chiaro, nessuno è contro i vaccini! Bisogna invece essere assolutamente contrari all'invadenza dello Stato nelle decisioni che devono essere lasciate alla libera iniziativa delle persone e delle famiglie, anche perché, non siamo in presenza di nessuna emergenza sanitaria, né i vaccini risolvono automaticamente tutti i problemi.
Il dottor Gulisano ha consigliato di fare alcuni vaccini (ad esempio l'esavalente), ma questo non vuol dire che lo Stato debba poter obbligare a farlo quei genitori che invece preferiscono non vaccinare i figli. D'altronde se permettiamo che lo Stato decida che facciamo obbligatoriamente 10 vaccini (Italia e Francia sono le due teste di serie in questo, ahimè!) cosa impedirà un domani che i vaccini diventino 50? Magari includendo quello contro il Papilloma Virus per il quale ci sono forti implicazioni etiche!
Tra l'altro non è vero che "il vaccino è l'unica prevenzione"! Diversi dei casi che si sono verificati recentemente erano di meningiti causate da batteri - come l'escherichia coli - molto diffusi e per i quali non c'è vaccino. E se invece si cercasse di migliorare l'educazione basilare all'igiene? Un tempo se ne parlava nelle scuole, o erano le famiglie stesse ad insegnare certe regole elementari. Sempre più spesso si vede gente che starnutisce o tossisce senza mettere la mano davanti alla bocca, come appunto ci insegnava la nonna. I batteri che causano le meningiti sono quasi tutti trasmessi per via aerea, attraverso cioè le micro goccioline di saliva che noi emettiamo con tosse, starnuti, o altri modi molto maleducati. Sempre più spesso si vede in giro gente che sputa per terra, con un ritorno ad una barbarie sanitaria che si pensava appartenesse ad altri tempi. Perché allora non impegnarsi anche sul fronte dell'educazione sanitaria, della cara vecchia igiene oggi molto trascurata? Poi eventualmente si può anche parlare di vaccinazioni, vagliando attentamente l'offerta vaccinale, e anche le reali necessità di prevenzione, a partire dai dati epidemiologici. Questo può essere un buon modello di sanità, certamente meno dispendioso di quello che i nostri governi ci stanno obbligatoriamente proponendo.

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